
L’Inter ha conquistato una vittoria di misura per 2-1 contro la Fiorentina in una sfida accesa di Serie A allo Stadio Giuseppe Meazza lunedì sera, ma la partita non è stata priva di polemiche.
L’allenatore nerazzurro Simone Inzaghi ha ammesso che il pallone era uscito dal campo prima che la sua squadra ottenesse il calcio d’angolo che ha portato al primo gol, ma ha difeso la decisione facendo riferimento a un rigore contestato concesso alla Fiorentina.
Il match ha visto un autogol di Marin Pongracic per la Fiorentina, il pareggio su rigore di Rolando Mandragora e il gol della vittoria nel secondo tempo di Marko Arnautovic. Tuttavia, l’episodio più discusso è stato proprio il calcio d’angolo che ha preceduto il primo gol dell’Inter. I replay hanno mostrato chiaramente che il pallone aveva completamente oltrepassato la linea di fondo e che sarebbe dovuto essere assegnato un rinvio dal fondo alla Fiorentina, invece del corner per l’Inter.
Parlando in conferenza stampa dopo la partita, Inzaghi non ha negato l’errore, ma ha sottolineato che il rigore concesso alla Fiorentina per un presunto fallo di mano di Matteo Darmian non avrebbe dovuto essere assegnato.
“La Fiorentina era arrabbiata, ed è comprensibile,” ha dichiarato Inzaghi, facendo riferimento a un episodio simile in una partita precedente. “Ho rivisto il rigore e non doveva essere dato. Il VAR non è intervenuto neanche nel derby, e avremmo vinto quella partita.”
Inzaghi ha ribadito che, sebbene il pallone fosse uscito prima del calcio d’angolo, le regole del VAR non permettevano agli arbitri di intervenire. Ha anche criticato la decisione di assegnare il rigore alla Fiorentina, affermando che Darmian era troppo lontano dalla palla perché il fallo di mano potesse essere considerato volontario.
La partita ha riacceso il dibattito sulla coerenza delle decisioni del VAR in Serie A, con entrambe le squadre che si sono lamentate dell’arbitraggio. Nonostante le polemiche, la vittoria permette all’Inter di rimanere in corsa per il titolo, mentre la Fiorentina dovrà fare i conti con le occasioni sprecate e le decisioni arbitrali sfavorevoli.